La partecipazione del Movimento Giotto al meeting sui diritti delle persone anziane (OEWGA10), sede centrale Nazioni Unite, New York

La necessità di un coinvolgimento della Medicina Generale e delle Cure Primarie nei processi di Advocacy Grazie al lavoro svolto dal Movimento Giotto a supporto e diffusione della nuova definizione di cure palliative promossa dall’Associazione Internazionale Hospice e Cure Palliative (IAHPC), Katherine Pettus, Advocacy Officer per i diritti umani e le cure palliative presso IAHPC, ci ha suggerito  di partecipare all’evento organizzato da IAHPC presso l’Open Ending Working Group on Aging (OEWGA10) presso la sede delle Nazioni Unite a New York. Perchè siamo stati coinvolti in un meeting di questo tipo? Perché è importante che anche i giovani medici di Medicina Generale, si evolvano, escano dalla zona di comfort dei propri ambulatori e inizino a diventare promotori di salute e rispetto dei diritti umani. La nostra partecipazione è fondamentale, ma la totale assenza di formazione in termini di leadership e di advocacy è sicuramente uno dei grossi limiti della nostra preparazione. Il Movimento Giotto con i suoi gruppi di lavoro sta muovendo i primi ma decisi passi per dare un nuovo slancio alla nostra professione. Simone Cernesi ha partecipato come relatore illustrando le leggi nazionali relative alle cure palliative, il ruolo della medicina di famiglia e localmente quello che sta facendo per facilitare l’accesso alle cure palliative per le persone anziane nella casa di riposo e anche nel contesto dell’assistenza domiciliare. Siamo riusciti a registrarci come Associazione per poter arrivare a New York con una delegazione del Movimento Giotto, in cui erano presenti Ballesio Matteo, Cernesi Simone, Rossiello Ilaria. “Ringraziamo Katherine Pettus e IAHPC per averci coinvolti in questa esperienza che ha permesso al Giotto di confrontarsi con diverse ONG internazionali in una sede prestigiosa e fino ad ora poco conosciuta per la Medicina Generale italiana, lanciando le basi per ulteriori e arricchenti collaborazioni” – Matteo Ballesio Come forse per molti di voi, anche allo scrivente per molti anni il termine advocacy suonava come astratto e misterioso, lontano dalla nostra pratica clinica. In breve per Advocacy si intende un processo civile con cui una persona o un gruppo di persone cercano di dare appoggio ad una politica, che sia essa sociale, economica, legislativa, ecc., e di influenzare la relativa distribuzione delle risorse umane e monetarie. Grazie all’utilizzo dei social media, di Internet e dei sondaggi, l’advocacy può orientare l’opinione pubblica e di conseguenza indirizzare le politiche pubbliche (Fonte: Treccani) Il messaggio che come Movimento Giotto vogliamo divulgare è l’importanza delle Cure Primarie per le persone anziane nel rispetto dei diritti umani. Le Cure Palliative sono un diritto umano, tuttavia le persone anziane rappresentano ancora un gruppo con difficile accesso alle cure palliative. Senza l’assistenza primaria, non sarà possibile ridurre la disuguaglianza di accesso ai gruppi di popolazione più vulnerabili. I Medici di Medicina Generale e gli infermieri delle cure primarie devono partecipare ai processi di Advocacy se si vogliono fare progressi nelle cure palliative. Questo è in linea con un recente articolo pubblicato dal Prof. Scott Murray che abbiamo citato diverse volte nelle newsletter essendo un esperto riconosciuto a livello internazionale di Cure Palliative e Cure Primarie. E’ assolutamente necessario che anche noi, MMG, iniziamo a contare ed influenzare le scelte politiche e non solamente subirle. Il ruolo della Medicina Generale nel contesto della Comunità è spesso schiacciato dal carico di lavoro deve essere assolutamente sostenuto e rilanciato. Il mondo dell’Advocacy ha bisogno di noi, i medici impegnati in questo fronte sono ancora troppo pochi. La Medicina Generale in collaborazione con il Servizio Infermieristico Domiciliare, l’Unità di Cure Palliative, la Geriatria, il servizio di Psicologia, gli Assistenti Sociali e il Volontariato (e tanti altri) deve contribuire alla creazione di una comunità compassionevole dove si discuta di come vivere bene fino alla fine. Sicuramente non possiamo farcela da soli ma costruendo alleanze con persone che condividano gli stessi valori tutto diventa possibile, anche che una associazione giovane come la nostra si faccia portavoce della forza e della vitalità delle Cure Primarie nel ridurre le iniquità di accesso ai servizi sanitari dei gruppi di popolazione vulnerabili, tra cui gli anziani. “Un crocevia di persone che lottano per la continua evoluzione della civiltà. Alle Nazioni Unite si analizza la società attuale e si studiano strategie che portino al progresso dell’umanità nel rispetto dei diritti dell’uomo. E’ un onore per il Giotto esserne stati parte” – Ilaria Rossiello Come Gruppo di lavoro con speciale interesse nelle Cure Palliative e nella Medicina Geriatrica sosteniamo la visione e il lavoro del Gruppo di riferimento per le cure primarie EAPC (Associazione Europea di Cure Palliative) e ci poniamo l’obiettivo ambizioso la divulgazione delle migliori pratiche per la nuova generazione italiana di Medici di Medicina Generale e di avvicinare i nostri lettori ai grandi temi dell’Advocacy Globale. Nella pagina dedicata all’ Advocacy Program della IAHPC è possibile scaricare le diverse presentazioni dei relatori RELAZIONI OEWGA10 IAHPC. Una nostra presentazione in collaborazione con Ausl Modena e con il dott. Fabbo (Geriatra) sul quadro normativo italiano, la legge 38/2010, non sempre applicata in modo omogeneo, ribadisce che le cure palliative non sono solo le cure degli ultimi giorni (fine vita) ma dovrebbero iniziare precocemente al fine di iniziare una programmazione condivisa delle cure. Ruolo del lavoro in team, necessità di progetti aziendali per aiutare l’accesso alle cure palliative delle persone anziane RELAZIONE CERNESI- GIOTTO-  FABBO AUSL MODENA Se siete interessati ai temi emersi durante l’incontro a New York, vi consigliamo:   Per Approfondire:

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