La nuova definizione WONCA di Medicina Generale è stata tradotta in italiano!!
In allegato la locandina della definizione WONCA in italiano rivista e corretta. Abbiamo pensato che sarebbe bello invitare colleghi/e MMG a metterle negli ambulatori essendo la nostra carta dei valori.
Continuiamo a diffondere la cultura WONCA per come possiamo!
Il corso è stato progettato a partire dalle indicazioni di Medici di Medicina Generale e Pediatri di Famiglia che hanno individuato le specifiche esigenze che caratterizzano la relazione medico-paziente nelle cure primarie, in una realtà in rapido cambiamento come quella di oggi.
In particolare, il Medico delle Cure Primarie deve oggi disporre delle competenze necessarie per • Fornire informazioni efficaci e fronteggiare in modo non conflittuale le situazioni di disinformazione • Affiancare i pazienti e i famigliari nei momenti decisionali senza influenzarli ma senza lasciarli soli • Svolgere con competenza interventi di motivazione ai cambiamenti di stile di vita o per migliorare l’adesione ai percorsi di cura • Fronteggiare con maggiore consapevolezza le situazioni comunicative più difficili (cattive notizie, situazioni di aggressività e di conflittualità, comunicazioni con più persone ecc.
Programma
Primo incontro 20 novembre 2021 ore 10 – 17
Comunicazione e narrazione: di cosa sono fatte le comunicazioni , come ascoltare le parole dei pazienti e utilizzare le loro esperienze nei percorsi di diagnosi e nelle proposte di cura
Secondo incontro 11 dicembre 2021 ore 10 – 17
Il paziente e la sua famiglia: come tenere conto del sistema famigliare del paziente e del suo modo di funzionare di fronte a sintomi, sospetti di malattia, scelte di cura, come gestire le comunicazioni con i famigliari
Terzo incontro 15 gennaio 2022 ore 10 – 17
La struttura del colloquio medico-paziente: metodi e strumenti di counselling sistemico-narrativo per la conduzione dei colloqui, per utilizzare al meglio il tempo disponibile e per consolidare la relazione di cura
Quarto incontro 12 febbraio 2022 ore 10 – 17
Informazione e disinformazione: come rendere più efficaci gli interventi informativi, come evitare malintesi, come confrontarsi con le convinzioni dei pazienti senza entrare in conflitto e senza perdere autorevolezza
Quinto incontro 12 marzo 2022 ore 10 – 17
Indicazioni, prescrizioni, motivazione al cambiamento: cosa funziona e cosa non funziona nelle comunicazioni educative e nelle proposte di cambiamento di abitudini e comportamenti
Sesto incontro 9 aprile 2022 ore 10 – 17
La comunicazione di cattive notizie: cosa dire, come dirlo, come confrontarsi con le emozioni del paziente e con le proprie
Gli incontri si svolgono a distanza, in modalità sincrona, con ampi spazi di interattività, di esercitazione pratica e di lavoro su casi. Ogni incontro prevede
momenti di impostazione teorica del tema della giornata
momenti di confronto e di analisi di esperienze dei partecipanti
momenti di esercitazione e di prove di comunicazione su casi videoregistrati
Il materiale di approfondimento e le lezioni saranno sempre disponibili su una piattaforma virtuale in modo da poter essere consultato anche in modalità asincrona
Crediti ECM:
Il corso è accreditato ECM tramite una convenzione con il provider ebookecm, che fornirà ai partecipanti l’accesso a testi di approfondimento dei temi del corso accreditati ECM per complessivi 30 crediti
Costo e pagamento:
€ 500 + IVA se dovuta (professionisti con partita IVA, enti pubblici e privati)
Il pagamento può essere eseguito tramite bonifico bancario:
Intestato a: Istituto CHANGE – Torino Causale: Corso Medici Cure Primarie 21-22 + nome e cognome del partecipante IBAN: IT67D0103030360000000308092
Il Movimento Giotto vi propone letture, approfondimenti, film e tanto altro per passare tempo libero di qualità
LIBRI
#EASYREADING
➔ LA LUNGA NOTTE DEL DOTTOR GALVAN di D. Pennac
➔ QUINOTERAPIA di Quino (vignettista)
➔A HOLE IN THE HEART – BRINGING UP BETH di H. Beaumont
#MEDICINANARRATIVA
➔ DALL’ALTRA PARTE di S. Bartoccioni, G. Bonadonna, F. Sartori
➔ NARRAZIONE E CURA. LA MEDICINA NARRATIVA IN PRATICA di G. Bert e S. Quadrino
#COMUNICAZIONE
➔ DIAGNOSI E DESTINO di V.Lingiardi
➔ CLINICA, RELAZIONE, DECISIONE: LA CONSULTAZIONE MEDICA NELLE CURE PRIMARIE di G. Parisi, L. Pasolli
➔ COSA DICE IL MALATO, COSA SENTE IL MEDICO di D. Ofri
➔ IL COLLOQUIO MOTIVAZIONALE di Miller e Rollnick
➔ L’ARTE DEL NEGOZIATO di Fisher, Ury e Patton
➔ LA COMUNICAZIONE DISEGUALE di L. Fontanella
#MEDICINADIGENERE
➔ RIPARTIRE DAL DESIDERIO di E. Cuter
#PALLIATIVE
➔ LA CURA NEL TEMPO di L. Giuliani
➔ MODI DI MORIRE di Iona Heath
#PEDAGOGIA
➔ HUNDREDS OF BUDDHAS di E. Miglianelli
➔ LA MENTE DEL BAMBINO di M. Montessori
➔ NON BASTA DIVENTARE GRANDI PER ESSERE ADULTI di Emily Mignanelli
#ALIMENTAZIONE
➔ IL CIBO CI SALVERA’ – UN’ARMA DI PREVENZIONE DI MASSA. Ripartiamo dalla tavola: salute, ambiente, etica. di G. Tartaglione
#SOVRAMEDICALIZZAZIONE
➔ TROPPA MEDICINA di M. Bobbio
➔ CARE MEDICINE. QUANDO LA SALUTE FINISCE IN TRIBUNALE di B. Bonardi
➔ CONFLITTI DI INTERESSE E SALUTE di N. Dirindin
#SALUTEMENTALE
➔ L’IO DIVISO di Laing
➔ THE BODY KEEPS THE SCORE di B. van der Kolk
➔ IT’S ALL IN YOUR HEAD di Suzanne O’Sullivan
➔ LA DOLCEZZA PSICHIATRICA – CURA E ATTENZIONE DELL’ALTRO IN ADELMO SICHEL di Carla Eugeni e Raffaele Tumino
#DILEMMIETICI
➔ ETHICAL LIFE SUPPORT. STRUMENTI ETICI PER DECIDERE IN MEDICINA di Naretto, Vergano, Elia e altri
➔ MEND THE LIVING di Maylis de Kerangal
#MISCELLANEA
➔ VERSO UN’ECOLOGIA DELLA MENTE di G. Bateson
➔ LA SALUTE (NON) E’ IN VENDITA di G. Remuzzi
➔ LA SALUTE DISUGUALE: LA SFIDA DI UN MONDO INGIUSTO
(“THE HEALTH GAP: THE CHALLENGE OF AN UNEQUAL WORLD”) di M.Marmot
RIVISTE
➔ THE MEDICAL LETTER
➔ FARMACO-LOGICO!
➔ UPPA. UN PEDIATRA PER AMICO
➔ OCCHIO CLINICO
FILM
➔ WIT – LA FORZA DELLA MENTE di M. Nichols con Emma Thompson (drammatico, 2001)
➔ IL POSTO DELLE FRAGOLE di Bergman (drammatico/romantico, 1957)
➔ PATCH ADAMS con Robin Williams (biografico/drammatico/commedia, 1998)
➔ KNOCK O IL TRIONFO DELLA MEDICINA dall’opera teatrale di Jules Romains (commedia, 1923)
➔ QUALCUNO VOLO’ SUL NIDO DEL CUCULO (“One flew over the cuckoo’s nest”) con Jack Nicholson, tratto dal romanzo omonimo di Ken Kesey (drammatico, 1975)
➔ L’INQUILINO DEL TERZO PIANO di Roman Polansky (drammatico, 1976)
➔ A DANGEROUS METHOD di David Cronenberg (drammatico, 2011)
➔ IRIS – Un amore vero con Kate Winslet
➔ CARO DIARIO (Episodio MEDICI) di Nanni Moretti
➔ IL MEDICO DELLA MUTUA con Alberto Sordi (commedia, 1968)
Con l’articolo di oggi vogliamo festeggiare insieme la parola medica, perché proprio in occasione dell’otto marzo due anni fa abbiamo iniziato un dibattito interno ed esterno alla professione per promuoverne l’uso.
Abbiamo sempre detto però che la parola medica ci sarebbe servita a parlare di genere nella professione, di cosa significa essere una medica oggi, di quali sono i nostri traguardi e quali sono i muri ancora da abbattere.
In modo narrativo quindi, nelle righe che seguono, vi proponiamo una breve “compilation” (per noi degli anni 90) o playlist di articoli da leggere, video da vedere, podcast da ascoltare ai quali dedicare i momenti liberi dei prossimi giorni per fare il punto su quello che è accaduto, nella lingua e nella professione, e quello che invece deve ancora accadere e per cui dobbiamo ancora lottare e darci appuntamento al prossimo anno.
Buona lettura e buon #lotto Marzo, mediche!
Side A
Le prime 5 tracce di questa compilation immaginaria tracciano il percorso fatto fino ad ora nella diffusione e utilizzo della parola medica, le ragioni e le storie che ci hanno ispirate, le professioniste ed i testi che ci hanno guidate e le principali reazioni della stampa.
Track 1: La storia di Adelasia Cocco e Isotta Gervasi
L’8 Marzo usciva sulla newsletter e podcast femminista senzarossettoun articolo sulla storia delle prime due mediche condotte d’Italia: Adelasia Cocco e Isotta Gervasi. E’ una storia di coraggio e determinazione, ambientata nei primi del novecento. In questa occasione noi mediche del Movimento Giotto abbiamo iniziato a chiederci se fosse corretto e possibile, per noi, iniziare a definirci con il nome della professione al femminile. Perché proprio noi? Perché le mediche che scelgono di diventare mediche di famiglia sono sempre di più, e forse anche perché il fatto di essere generaliste non ci permette di declinare il nostro titolo al femminile (come accade, per esempio, per gastroenterologhe, ortopediche o interniste).
Track 2: Il sessismo della lingua italiana di Alma Sabatini, 1978
Cercando e leggendo, abbiamo scoperto che la risposta giusta alla nostra domanda “è corretto utilizzare la parola medica per definire una laureata in medicina e chirurgia che esercita la professione?” esisteva già, dal 1978, ed era sì, senza dubbio. Alma Sabatini era una linguista, una politica ed una femminista che ha dato inizio nel nostro paese alla riflessione sul sessismo nella lingua italiana, di cui la declinazione unicamente al maschile delle professioni di prestigio è solo un esempio. Questo volume è del 1978, ma le tematiche che affronta sono sempre attuali: la sessualizzazione o oggettivazione delle donne nella stampa, la polarizzazione semantica che fa sì che l’aggettivo “libero” se associato ad uomo evochi autonomia ed indipendenza di giudizio mentre riferito ad una donna stato civile nubile o costumi sessuali. Questo volume è frutto e report di una lunga ricerca sul campo, documentale e analitica, e le Raccomandazioni, contenute nella parte finale, ne sono solo una conclusione finale. Il volume è sempre valido, e gratuito, per cui la lettura integrale è consigliatissima.
Track 3: Ma quando arrivano le mediche? L’intervista alla Professoressa Cecilia Robustelli
Dopo qualche mese di studio, confronto ed approfondimento ed in previsione del Congresso di Macerata del Movimento Giotto del 2019, abbiamo prodotto un video divulgativo sulla correttezza grammaticale dell’uso della parola medica e contenente le risposte della Prof.ssa Cecilia Robustelli ai principali dubbi e resistenze al suo uso. Lo abbiamo fatto per mettere tutti i soci e le socie nelle condizioni di prendere una posizione di voto libera e consapevole di fronte alla proposta di modifica dello statuto per inserire le parole medica/mediche accanto a medico/medici. Come è finita? la modifica allo statuto è stata votata all’unanimità, il video visualizzato circa 11.000 volte su Facebook e 2000 volte su YouTube, ne hanno parlato il Post, Radio 3, Radio Capital, in televisione e il termine medica ha iniziato ad essere utilizzato sempre di più. Alcune colleghe hanno cominciato a definirsi mediche di famiglia sulla stampa di settore e generalista e alcune testate hanno iniziato sistematicamente a fare uso del termine al femminile.
Track 4: Femminilizzazione della professione medica di Alessandra Minello
Sempre in occasione del Congresso a Macerata del 2019, abbiamo ascoltato la Prof.ssa Alessandra Minello, ricercatrice e demografa, sulle implicazioni per il mercato del lavoro e per le professioniste dell’ingresso massiccio delle donne in una categoria professionale. Come ci si prepara per una “femminilizzazione felice” della professione? Il testo pone domande più che dare risposte certe, ma indica una via: la femminilizzazione della professione può rappresentare una minaccia (può portare a caduta del prestigio, abbassamento dei redditi, come accaduto per l’insegnamento) o può essere una opportunità. La via indicata da Minello è quella dello studio delle best-practice internazionali e dall’ascolto della voce delle professioniste italiane. Lo stiamo facendo?
Track 5: La questione dei nomi delle professioni al femminile una volta per tutte di Vera Gheno
Siamo arrivate alla fine del lato A, se avete tempo per leggere solo un articolo o vi serve uno spiegone fatto bene per rispondere a tutti/e quelli/e che vi chiedono perchè avete scelto di chiamarvi medica, vi consigliamo di leggere questo. Il testo è articolato in 23 domande e risposte e scritto da Vera Gheno, sociolinguista specializzata in comunicazione digitale e traduttrice.
Side B
Oggi è un giorno di festa e per prima cosa le vittorie vanno celebrate. Le cinque tracce che seguono ci parlano di dove siamo e quanto ancora resti da fare per la parità di genere nel nostro paese, di alcune verità che sono ci sono state rivelate dalla pandemia di Covid19 e che necessitano di tutto il nostro sforzo di comprensione, approfondimento e impegno per incarnare e pretendere il cambiamento.
Track 1: La medicina è donna, l’odontoiatria tiene il passo: i dati FNOMCeO per l’8 marzo.
Come ogni anno in occasione dell’8 Marzo, FNOMCeO ha diffuso i dati aggiornati del numero di professionisti/e iscritti/e agli Ordini professionali in tutta Italia, suddivisi per fasce di età. Alcuni numeri: nella fascia d’età dai 40 ai 44 anni il 64% sono donne. Andando però ad approfondire i ruoli che le mediche rivestono nel SSN, scopriamo che soltanto il “32% degli incarichi di direttore di struttura semplice è ricoperto da donne, mentre la percentuale scende al 16% nei ruoli di direttore in una struttura complessa”. Il presidente Anelli commenta questi numeri affermando la necessità di rivedere “le organizzazioni di lavoro, che devono permettere a tutti i medici di conciliare la vita privata e familiare con quella professionale; e sul piano sociale, incrementando i servizi alla persona, le misure a sostegno della famiglia e i fondi per le politiche sociali”. Speriamo che qualcosa cambi davvero, ma nel frattempo… (continua con la prossima traccia).
Track 2: She-cession: l’effetto della pandemia sull’occupazione femminile
I dati ISTAT relativi al quarto trimestre del 2020 che hanno mostrato come il 98% dei posti di lavoro persi appartenessero a donne. Questo dato conferma e aggrava una situazione di disparità di genere già presente in Italia e con radici profonde. L’articolo del Post ne approfondisce le cause tramite interviste ad esperte del settore. Lo stesso tema è affrontato in questo video del Sole 24 Ore, in cui viene intervistata la Prof.ssa Paola Profeta.
Track 3: La didattica a distanza e la difficile conciliazione tra lavoro di cura e professione
L’Italia è uno dei paesi europei in cui la sproporzione tra il lavoro domestico è maggiore. La chiusura delle scuole (che in Italia si è protratta particolarmente a lungo rispetto ad altri paesi) e la didattica a distanza (DAD) hanno prevedibilmente aumentato il sovraccarico delle lavoratrici. I due lavori citati, uno quantitativo ed uno qualitativo, raccontano le frustrazioni, paure e strategie delle lavoratrici per affrontare il protrarsi della DAD dei figli. Il dato sconcertante è che alla domanda diretta se “abbiano valutato di lasciare l’occupazione nel caso che i bambini non ritornino in aula al completo” oltre il 30% risponde sì.
Track 4: I femminicidi sono rimasti stabili durante il confinamento, ma le richieste di aiuto sono aumentate
Questo podcast dell’Istituto Cattaneo commenta i dati ISTAT sulle violenze sulle donne durante la pandemia di COVID-19, aiutando a contestualizzare il fenomeno con precisione. La pagina ISTAT invece contiene una serie di approfondimenti e dati sull’andamento sia dei femminicidi sia sull’utilizzo dei numeri di telefono dedicati al sostegno ed orientamento per vittime di violenza. L’allarme per la minaccia di una epidemia di violenza ha portato il Governo a promuovere questi servizi di aiuto. Forse è troppo è presto per dirlo ma questa opera di sensibilizzazione può aver impedito che si realizzasse l’annunciata strage di femminicidi.
Track 5: L’impatto differenziale della pandemia sulla produttività scientifica di ricercatori e ricercatrici
I lunghi fine settimana passati in casa durante il confinamento, la soppressione della socialità e l’impossibilità di condurre esperimenti a causa della chiusura di molti laboratori hanno portato entusiasti accademici a dedicare più tempo alla scrittura di articoli, per cui la produttività della comunità scientifica in termini di numero di articoli pubblicati è aumentata. Ma questo è stato vero allo stesso modo per ricercatori e ricercatrici? I numeri dicono di noe alcune autrici provano a spiegarci perché e come porvi rimedio.
***
L’ascolto è aperto e i nostri soundtrack proseguono e proseguiranno. Qualora non ne aveste abbastanza, potete consultare questa lista di risposte femministe alla pandemia messe insieme da InGenere.
Nel frattempo speriamo di avervi dato materiale su cui riflettere, aggiornarvi e incuriosirvi.
Come si diventa una medica di famiglia al servizio delle altre donne? Come deve cambiare la professione per conciliarsi con la genitorialità o semplicemente con uno stile di vita più equilibrato?
Se ti interessano questi temi, portali avanti con noi del Movimento Giotto e scrivi a presidente@movimentogiotto.org
i cambiamenti nelle richieste dei pazienti nel contesto delle cure primarie, nelle loro aspettative, nel loro modo di raccogliere e utilizzare le informazioni possono creare situazioni di contrapposizione e di conflitto, far temere che i pazienti non si fidino, che siano ostili e poco collaborativi. Sviluppare ed accrescere le proprie competenze di comunicazione anche note come “competenze trasversali” permette al medico di trasformare il clima sfavorevole che si crea in queste situazioni, migliorando la relazione con il paziente e il benessere personale. sono queste le basi di una competenza che riteniamo fondante e specifica del medico di medicina generale. nella consapevolezza di ciò il movimento Giotto ha già da un anno intrapreso una partnership con l’Istituto Change di Torino che ci supporta nell’offerta formativa in tal senso.
mercoledì 3 marzo alle 20,00 ti aspettiamo in webinar!
Cure palliative e intermedie: nel corso di questa pandemia la medicina del territorio si è dimostrata da un lato centrale nella cura capillare della popolazione, dall’altro bistrattata da scelte organizzative precedenti. A soffrirne di più sono state le cure della terminalità e l’assistenza ai pazienti fragili, a cavallo tra strutture e domicilio. Questi temi sono tornati all’attenzione di molti, così come gli errori che non si vogliono ripetere in futuro. Il nostro gruppo di lavoro è particolarmente attivo nella divulgazione e collegato da un paio di anni con varie realtà italiane ed internazionali molto stimolanti. Per chi fosse interessat* a unirsi al gruppo, scrivete a dott.cernesi@gmail.com.
Ambiente e salute: il Coronavirus ci ha mostrato quanto siamo vulnerabili ed interconnessi con l’ambiente naturale (spillover) e ha posto nuovi grandi sfide alla sostenibilità dei sistemi sanitari (es. come conciliare il monouso e la sterilità con la riduzione della produzione di rifiuti?). Per unirti al gruppo Ambiente e partecipare alle prossime attività scrivi a salicerafini@gmail.com.
Overmedicalizzazione e Prevenzione Quaternaria: la preoccupazione sul proprio stato di salute può portare a richiedere e sottoporsi a test, esami e trattamenti non sempre necessari. Questo eccesso di medicina necessita, oggi più che mai, di essere affrontato partendo da un dialogo aperto, efficace, continuativo tra professionisti e pazienti per raggiungere scelte consapevoli ed accettabili per la propria salute. Il medico di famiglia, il professionista più vicino alle persone, deve essere in grado di difendere il paziente dai possibili danni della troppa medicina ma questo compito richiede conoscenze scientifiche, capacità . Per unirti al gruppo scrivi a nicola.pecora@gmail.com.
Research team (R-Team): la pandemia in corso ha mostrato tutta la debolezza scientifica della nostra professione in Italia. I medici di famiglia si sono trovati a fronteggiare i bisogni di salute dei loro pazienti senza linee guida di gestione clinica dei pazienti covid-19 (e non covid-19) e senza una guida scientifica autorevole. Come noto, le linee guida devono essere basate su evidenze contesto-specifiche, ovvero su studi eseguiti nel contesto specifico in cui queste linee guida sono chiamate a dare risposte. Questi studi allo stato attuale non vengono eseguiti. L’R-Team nasce per diffondere i più importanti risultati della ricerca scientifica globale, rilevanti per la medicina generale, fornire una (auto)formazione di base nelle metodologie di ricerca in medicina generale e cure primarie e, discutere idee di ricerca dei membri del gruppo. Quando le idee di ricerca sono fattibili, l’R-Team supporta i propri membri a svolgere ricerche indipendenti e a pubblicarne i risultati. ricerca@movimentogiotto.org
Medicina narrativa: i cambiamenti nelle richieste dei pazienti nel contesto delle cure primarie, nelle loro aspettative, nel loro modo di raccogliere e utilizzare le informazioni possono creare situazioni di contrapposizione e di conflitto, far temere che i pazienti non si fidino, che siano ostili e poco collaborativi. Sviluppare ed accrescere le proprie competenze di comunicazione anche note come “competenze trasversali” permette al medico di trasformare il clima sfavorevole che si crea in queste situazioni, migliorando la relazione con il paziente e il benessere personale. sono queste le basi di una competenza che riteniamo fondante e specifica del medico di medicina generale. nella consapevolezza di ciò il movimento Giotto ha già da un anno intrapreso una partnership con l’Istituto Change di Torino che ci supporta nell’offerta formativa in tal senso. se sei curioso/a e ti interessa l’argomento puoi scrivere a silviotuccillo@hotmail.com
Genere nella professione: abbiamo contribuito ad avviare una rivoluzione culturale con il termine “medica” ma c’è ancora molto di cui parlare e per cui battersi. Se sei interessat* a continuare questo filone di riflessioni scrivi a presidente@movimentogiotto.org
Cyberbullismo: la tecnologia ha migliorato la nostra vita sotto tanti punti di vista ma ha anche creato una nuova piattaforma per questa forma di violenza. Se sei interessat* ad approfondire questa tematica e a lottare contro il cyberbullismo insieme al Movimento Giotto scrivi a presidente@movimentogiotto.org
Pedagogia e genitorialità: investire nell’educazione delle future generazioni è cruciale per il miglioramento delle condizioni di salute della popolazione del futuro. Investiamo nella genitorialità e nella pedagogia per il progresso della società. Se sei interessat* a partecipare a questo gruppo di autoformazione e advocacy scrivi a presidente@movimentogiotto.org
Registro telemonitoraggio CASI SOSPETTI COVID19 V.3.0
L’idea di questo registro nasce in Italia dalla collaborazione tra giovani medici e mediche di Medicina Generale, nelle settimane centrali dell’outbreak epidemico da SARS-CoV-2, dalla necessità di dotarsi di uno strumento semplice e immediato che rispondesse a due esigenze:
raccogliere in un unico luogo tutti i pazienti sospetti Covid-19 (soprattutto coloro che sviluppano sintomi correlabili all’infezione, ma non aventi criteri tali da essere candidabili a tampone e ad essere presi in carico dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica);
monitorare la loro evoluzione clinica nel tempo da remoto, in modo attivo, soprattutto per quelle persone in condizioni di fragilità.
Questa esigenza è stata sentita da diversi medici e mediche del territorio, che, simultaneamente e senza confrontarsi tra loro, hanno creato strumenti “a bassa tecnologia” (fogli Excel o Word) molto simili, per tenere sotto controllo la situazione. Erano le prime settimane di emergenza e la situazione sul territorio era molto caotica.
Abbiamo così deciso di provare a creare uno strumento unico, che potesse avere un doppio ruolo: aiutare i MMG nella gestione clinica dei pazienti sospetti Covid-positivi (e dunque essere anche il più fruibile possibile) e allo stesso tempo svolgere un’attività epidemiologica di tracciamento di quei casi sospetti non contati dall’Igiene Pubblica.
Per completare il lavoro, abbiamo pensato di coinvolgere Andrea Zanni, amico ed esperto in Open Data per raggiungere un ultimo obiettivo: in un secondo momento, poter mettere a disposizione di chiunque fosse interessato i dati raccolti (opportunamente anonimizzati).
Il progetto si è sviluppato in tre fasi principali:
Prima fase: consultazione tra colleghi di varie regioni italiane (grazie alla rete del Movimento Giotto, associazione di giovani MMG e corsisti del CFSMG) per definire una prima versione del registro e preventivare la sua diffusione a livello nazionale (e internazionale);
Seconda fase: un gruppo di circa 20 coppie tra medici in formazione in MG e MMG ha provato lo strumento per una settimana e alla fine di questa, in seguito a reciproco confronto su punti di forza e criticità, si è costruita la versione definitiva del registro;
Terza fase: diffusione del registro a tutti i MMG del territorio, grazie alla collaborazione dei responsabili delle Cure Primarie di Modena, e a colleghi di tutta Italia grazie alla rete dei medici del Movimento Giotto che hanno contribuito alla realizzazione.
Quello che ci auguriamo è che in un momento successivo, avendo garantito uniformità nelle raccolta dati, è di poter costruire un dataset Open Sourcecreato dalla Medicina Generale italiana (primo paese e quindi primo sistema di Cure Primarie ad interfacciarsi con la pandemia) a disposizione della comunità scientifica. Per poter conoscere meglio la malattia e fare la differenza nell’assistenza. è un progetto grande ed ambizioso, ma tutti hanno bisogno di un grande piano per affrontare un momento difficile. Il nostro piano è questo.
Perchè crediamo nell’Open Science e perché ci crediamo soprattutto ora?
La condivisione di dati è da sempre buona pratica nella scienza, anche se diverse comunità scientifiche hanno diversi approcci alle pratiche di collaborazione proprie dell’open science.
In queste prime settimane di emergenza la Protezione Civile è stata la prima ad adottare una politica di open data, rilasciando quotidianamente (in licenza aperta CC-BY) i numeri di nuovi contagi, decessi e pazienti guariti: semplici numeri aggregati, ma che tuttavia sono di vitale importanza per epidemiologi, politici, giornalisti, sindaci e, ovviamente, medici.
Come dice Andrea Meneganzin in un recente articolo su Micromega:
In presenza di un’emergenza sanitaria, la comunicazione e la collaborazione tra i ricercatori non può permettersi di seguire il “business as usual”, con gruppi di ricerca che custodiscono per sé importanti dati di rilevanza pubblica in attesa che vengano pubblicati ufficialmente su una rivista ad alto fattore d’impatto, dopo i tempi flemmatici di una revisione tra pari, e nel timore che una condivisione precoce acceleri il lavoro di gruppi concorrenti.
In pochi mesi, sono stati scritti circa mille preprint sul Covid19, tutti ad accesso aperto: le comunità di ricercatori possono utilizzare risultati ottenuti pochi giorni prima da altri laboratori (magari cinesi o americani) in un regime di grande collaborazione. Ove serva, anche la peer review è stata velocizzata e invece di mesi si ottiene in alcuni giorni.
Durante un’epidemia, velocità e accesso ai dati sono aspetti fondamentali per i contenimento del contagio e la cura dei malati: la comunità scientifica globale ha, anche solo temporaneamente, dimenticato le lungaggini burocratiche e la competizione per i fondi, cercando di vivere la propria missione in ottica comunitaria e collaborativa.
È con tutto ciò in mente che questo progetto viene costruito: non solo uno strumento di lavoro quotidiano per i MMG, ma anche un dataset di dati clinici fondamentali da poter analizzare.
Scarica lo strumento ed inizia ad utilizzarlo.
Facci sapere cosa ne pensi e se hai qualche osservazione o proposta di miglioramento, scrivi a: sorveglianzacovid19mmgmo@gmail.com