in occasione dell’ultima assemblea a Macerata abbiamo
riflettuto molto sulle modalità organizzative dei nostri eventi e di quelli a
cui partecipiamo individualmente come mediche e medici.
Non tanto sul piano tecnico, logistico o organizzativo.
Abbiamo riflettuto se queste modalità sono rispettose dei valori in cui
crediamo, degli scopi sociali che vogliamo perseguire, dei nostri bisogni e di
quelli di chi vorrebbe partecipare.
Grazie all’esperienza dell’organizzazione del VI Vasco da
Gama Movement Forum a Settembre 2019 a Torino da parte nostra abbiamo
dimostrato a noi stessi e a tutta Europa che un evento scientifico di elevato
livello e di grande partecipazione (300 partecipanti circa) potesse essere
organizzato con attenzione a Conflitti di Interesse e Tutela dell’Ambiente.
Ma questa dimostrazione non ci basta. Abbiamo l’ambizione di
codificare queste attenzioni, in moda da farne non regolamenti ma oggetti di
cultura. Abbiamo l’ambizione che anche altre realtà associative possano
ispirarsi a queste nostre attenzioni. Abbiamo l’ambizione di poter propagare il
cambiamento.
E non è tutto. Come già saprete all’assemblea di Macerata ci
siamo impegnati moto sul tema della femminilizzazione della professione, sul
tema della genitorialità, sulla sostenibilità da parte di medici con figli piccoli di poter essere coinvolti
senza percepire la propria condizione come un ostacolo. E quindi come poter
rendere la vita associativa, ma anche quella professionale, rispettosa ed accogliente
per i genitori e i loro figli.
Si decide di creare una Task Force che si occupi di redigere
un vademecum per la miglior possibile gestione dell’organizzazione degli eventi
del Movimento Giotto, nel rispetto dell’ambiente e della genitorialità e dei
conflitti d’interessi.
La Task Force sarà coordinata da un membro del consiglio
direttivo.
Il mandato della Task Force si esaurirà nel momento della
approvazione del vademecum.
La Task Force sarà composta dal coordinatore e da almeno
altri tre membri, se il numero degli applicanti sarà inferiore a tre allora il
coordinatore completerà il gruppo con successiva chiamata diretta di singoli
soci.
Il Movimento Giotto ha partecipato al Workshop tenutosi a San Sepolcro (AR) il 22 e 23 Gennaio organizzato da ISDE Italia, Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO) e Slow Medicine, con il patrocinio della FNOMCeO.
E’ stata un’occasione di confronto e discussione sul rapporto Salute-Ambiente, l’attenzione agli aspetti etici delle cure, il lavoro integrato e condiviso con altri professionisti non solo della salute.
Qui di seguito il comunicato di ISDE Italia sull’incontro.
Annunciati ben 4 nuovi Conference Exchanges per chi vuole avere un assaggio di come funziona la medicina generale oltremanica. Possibilità di partecipare ai seguenti conference exchange:
Parigi, deadline 27 gennaio
Edirne, deadline 9 febbraio
Berlino, deadline 22 febbraio
Sibenik, deadline 30 marzo
Per maggiori informazioni su date e programma consultate gli inviti qui allegati.
Per fare domanda è necessario essere in regola con l’iscrizione al Movimento Giotto per l’anno 2020 ed inviare curriculum e lettera motivazionale in inglese a miniexchange@movimentogiotto.org entro le deadline qui pubblicate
con la presente sono ad aprire la chiamata per la composizione del R-TEAM.
Negli ultimi mesi molti tra noi hanno riflettuto circa la necessità di avere un focus permanente sulla ricerca, e in occasione dell’ultima assemblea dei soci a Macerata lo scorso ottobre abbiamo aperto la discussione collettiva con l’esito di creare un gruppo di persone dedicato alla ricerca. Non volendo tradire l’abitudine agli acronimi, abbiamo deciso di chiamarlo R-TEAM.
Di cosa si tratta, vi domanderete. Come alcuni soci veterani possono ricordare non è la prima volta che il Movimento Giotto si interroga sul tema della ricerca o vi si impegna. E non abbiamo paura di nascondere che questi sforzi del passato abbiano avuto fortune alterne.
Ma dagli errori e dall’esperienza si impara, e con nuove energie e nuovi entusiasmi siamo prontissimi a riaprire questo tanto ampio quanto difficile tema. Se state leggendo questo testo sapete già che ci piacciono le sfide difficili.
Andando al punto, di cosa si tratta infine. Si tratta di creare un gruppo di lavoro autonomo nel Movimento Giotto, cooperante e connesso con tutte le altre attività associative e con la rete di altre realtà ed associazioni con cui abbiamo relazioni o con cui le avremo. Questo gruppo avrà un coordinatore, con funzione di coordinamento del gruppo e raccordo con l’associazione tutta ed il consiglio direttivo. Questo gruppo avrà come mandato:
Monitorare, vagliare, ricercare e processare eventuali bandi od opportunità per svolgere ricerca sia come attività associativa singola che in network
Valorizzare le esperienze pregresse di ricerca dei soci del Movimento Giotto e promuovere e supportare i soci per loro personali attività di ricerca
Dare valore agli elaborati finali dei CFSMG
Supportare i soci nello sviluppo degli elaborati finali dei CFSGM
Fornire supporto e consulenza ai soci potenzialmente per qualsiasi ambito di ricerca ulteriore
Ideare e costruire progetti di formazione alla ricerca, anche inter-associativi
Ideare e costruire progetti di ricerca, anche inter-associativi
Essere riferimento per i network europei di ricerca, specialmente ma non solo di ambito WONCA
A questo punto può sembrare tutto molto bello, molto aspecifico e con numerose criticità.
Innanzitutto, torniamo al perché. Perché questa iniziativa quando non mancano certo le realtà che si occupano di ricerca in medicina generale e cure primarie? La risposta è duplice:
Perché abbiamo convinzione che nei CFSMG ci sia un potenziale a cui viene dato poco valore in termini di ricerca
Perché evidentemente le realtà esistenti non soddisfano le ambizioni e le speranze dei colleghi interessati alla ricerca, tanto da cercare altre vie o altre esperienze nel Movimento Giotto
E quindi adesso andiamo al come. Auspichiamo di avere un buon numero di candidati, non esiste un limite di membri del team e sarà proprio il numero e la composizione del team a dettagliare il mandato e dare priorità alle azioni. In assenza di candidati il Direttivo nominerà un coordinatore con primo impegno di costituire il team su richiesta diretta. In presenza di più candidati.
Chi possono essere i candidati? Tutti. Non stiamo cercando esperti ricercatori, stiamo cercando colleghi motivati ed appassionati alla ricerca che possano contribuire alla crescita collettiva e contemporaneamente realizzare un proprio percorso di crescita.
Chi sarà il coordinatore? Il coordinatore sarà deciso dai membri stessi del R-TEAM una volta costituito. In presenza di un solo candidato al R-TEAM questo sarà il coordinatore e sarà chiamato a costituire il gruppo di lavoro su chiamata diretta.
Come lavorerà questo gruppo? Chiediamo che una volta costituito il gruppo questo si incontri (di persona o telematicamente) per conoscersi e decidere il proprio piano d’azione entro un mese dalla costituzione. Sarà il gruppo a decidere come lavorare al suo interno. Al coordinatore sarà consegnato un indirizzo mail associativo creato ad hoc, al gruppo sarà assegnato uno spazio di lavoro sul Drive associativo. Se il gruppo lo riterrà ulteriori membri potranno essere aggiunti in corso d’opera.
Che risorse avrà questo gruppo? Il gruppo potrà godere delle risorse sociali dell’associazione, un eventuale risorsa economica assegnata è possibile ma funzionale ad una progettualità espressa e condivisa con il Consiglio Direttivo.
Come potranno conoscere i lavori del R-TEAM i soci che non ne faranno parte? L’R-TEAM avrà l’impegno di rendersi manifesto, di coinvolgere e di integrarsi con le altre realtà associative, di comunicare il proprio operato, di redigere un report annuale.
Che impegno richiederà essere nel R-TEAM? Dipenderà dal numero di membri e dalla ambizione della pianificazione. L’impegno può essere di qualche ora a settimana, in alcuni periodi dell’anno ci saranno momenti più intensi ed altri meno intensi. L’impegno è a titolo gratuito, ma sicuramente ne uscirete più ricchi di prima.
Si terrà a Macerata il 25 e 26 ottobre 2019 l’Assemblea annuale dei soci del Movimento Giotto. Sarà l’occasione per ritornare sulle attività svolte durante l’anno e condividere idee ed entusiasmo per far crescere l’associazione. Quest’anno ospiti d’eccezione tra cui il dott. M. Tombesi.
Per informazioni o iscrizione segreteria@movimentogiotto.org
Qui di seguito il programma delle due giornate. Vi aspettiamo!
La necessità di un coinvolgimento della Medicina Generale e delle Cure Primarie nei processi di Advocacy
Grazie al lavoro svolto dal Movimento Giotto a supporto e diffusione della nuova definizione di cure palliative promossa dall’Associazione Internazionale Hospice e Cure Palliative (IAHPC), Katherine Pettus, Advocacy Officer per i diritti umani e le cure palliative presso IAHPC, ci ha suggerito di partecipare all’evento organizzato da IAHPC presso l’Open Ending Working Group on Aging (OEWGA10) presso la sede delle Nazioni Unite a New York.
Perchè siamo stati coinvolti in un meeting di questo tipo?
Perché è importante che anche i giovani medici di Medicina Generale, si evolvano, escano dalla zona di comfort dei propri ambulatori e inizino a diventare promotori di salute e rispetto dei diritti umani. La nostra partecipazione è fondamentale, ma la totale assenza di formazione in termini di leadership e di advocacy è sicuramente uno dei grossi limiti della nostra preparazione.
Il Movimento Giotto con i suoi gruppi di lavoro sta muovendo i primi ma decisi passi per dare un nuovo slancio alla nostra professione.
Simone Cernesi ha partecipato come relatore illustrando le leggi nazionali relative alle cure palliative, il ruolo della medicina di famiglia e localmente quello che sta facendo per facilitare l’accesso alle cure palliative per le persone anziane nella casa di riposo e anche nel contesto dell’assistenza domiciliare.
Siamo riusciti a registrarci come Associazione per poter arrivare a New York con una delegazione del Movimento Giotto, in cui erano presenti Ballesio Matteo, Cernesi Simone, Rossiello Ilaria.
“Ringraziamo Katherine Pettus e IAHPC per averci coinvolti in questa esperienza che ha permesso al Giotto di confrontarsi con diverse ONG internazionali in una sede prestigiosa e fino ad ora poco conosciuta per la Medicina Generale italiana, lanciando le basi per ulteriori e arricchenti collaborazioni” – Matteo Ballesio
Come forse per molti di voi, anche allo scrivente per molti anni il termine advocacy suonava come astratto e misterioso, lontano dalla nostra pratica clinica.
In breve per Advocacy si intende un processo civile con cui una persona o un gruppo di persone cercano di dare appoggio ad una politica, che sia essa sociale, economica, legislativa, ecc., e di influenzare la relativa distribuzione delle risorse umane e monetarie. Grazie all’utilizzo dei social media, di Internet e dei sondaggi, l’advocacy può orientare l’opinione pubblica e di conseguenza indirizzare le politiche pubbliche (Fonte: Treccani)
Il messaggio che come Movimento Giotto vogliamo divulgare è l’importanza delle Cure Primarie per le persone anziane nel rispetto dei diritti umani.Le Cure Palliative sono un diritto umano, tuttavia le persone anziane rappresentano ancora un gruppo con difficile accesso alle cure palliative.
Senza l’assistenza primaria, non sarà possibile ridurre la disuguaglianza di accesso ai gruppi di popolazione più vulnerabili. I Medici di Medicina Generale e gli infermieri delle cure primarie devono partecipare ai processi di Advocacy se si vogliono fare progressi nelle cure palliative.
Questo è in linea con un recente articolo pubblicato dal Prof. Scott Murray che abbiamo citato diverse volte nelle newsletter essendo un esperto riconosciuto a livello internazionale di Cure Palliative e Cure Primarie.
E’ assolutamente necessario che anche noi, MMG, iniziamo a contare ed influenzare le scelte politiche e non solamente subirle.
Il ruolo della Medicina Generale nel contesto della Comunità è spesso schiacciato dal carico di lavoro deve essere assolutamente sostenuto e rilanciato.
Il mondo dell’Advocacy ha bisogno di noi, i medici impegnati in questo fronte sono ancora troppo pochi.
La Medicina Generale in collaborazione con il Servizio Infermieristico Domiciliare, l’Unità di Cure Palliative, la Geriatria, il servizio di Psicologia, gli Assistenti Sociali e il Volontariato (e tanti altri) deve contribuire alla creazione di una comunità compassionevole dove si discuta di come vivere bene fino alla fine.
Sicuramente non possiamo farcela da soli ma costruendo alleanze con persone che condividano gli stessi valori tutto diventa possibile, anche che una associazione giovane come la nostra si faccia portavoce della forza e della vitalità delle Cure Primarie nel ridurre le iniquità di accesso ai servizi sanitari dei gruppi di popolazione vulnerabili, tra cui gli anziani.
“Un crocevia di persone che lottano per la continua evoluzione della civiltà. Alle Nazioni Unite si analizza la società attuale e si studiano strategie che portino al progresso dell’umanità nel rispetto dei diritti dell’uomo. E’ un onore per il Giotto esserne stati parte” – Ilaria Rossiello
Come Gruppo di lavoro con speciale interesse nelle Cure Palliative e nella Medicina Geriatrica sosteniamo la visione e il lavoro del Gruppo di riferimento per le cure primarie EAPC (Associazione Europea di Cure Palliative) e ci poniamo l’obiettivo ambizioso la divulgazione delle migliori pratiche per la nuova generazione italiana di Medici di Medicina Generale e di avvicinare i nostri lettori ai grandi temi dell’Advocacy Globale.
Nella pagina dedicata all’ Advocacy Program della IAHPC è possibile scaricare le diverse presentazioni dei relatori RELAZIONI OEWGA10 IAHPC.
Una nostra presentazione in collaborazione con Ausl Modena e con il dott. Fabbo (Geriatra) sul quadro normativo italiano, la legge 38/2010, non sempre applicata in modo omogeneo, ribadisce che le cure palliative non sono solo le cure degli ultimi giorni (fine vita) ma dovrebbero iniziare precocemente al fine di iniziare una programmazione condivisa delle cure. Ruolo del lavoro in team, necessità di progetti aziendali per aiutare l’accesso alle cure palliative delle persone anziane RELAZIONE CERNESI- GIOTTO- FABBO AUSL MODENA
Se siete interessati ai temi emersi durante l’incontro a New York, vi consigliamo:
di seguire la presentazione di Shyla Payne professoressa presso l’Università di Lancaster (UK) PAYNE PPT.OEWGA10 IAHPC che illustra sinteticamente il progetto PACE relativo alle Cure Palliative nelle Case Residenza,
di partecipare ad un corso online gratuito, innovativo, pratico e molto interessante, applicabile sia nelle CRA-RSA sia nelle cure domiciliari: CORSO GRATUITO ONLINE PACE- EuPACE e le raccomandazioni (in italiano) della Conferenza di Consenso APRIRE NETWORK
La Task Force “Core Curriculum” del Movimento Giotto è lieta di informare colleghi e cittadini che la fase iniziale della stesura del core curriculum della Medicina Generale è stata completata con successo.E’ il frutto del lavoro di 1 team leader, 8 coordinatori tematici e di 52 collaboratori. Questi colleghi hanno steso la prima corposa traccia (circa 200 pagine) di quello che potrà essere il curriculum dei Medici di Medicina Generale italiani nel prossimo futuro.In questo momento storico di grandi transizioni (da quella epidemiologica alla gobba pensionistica, dal precariato medico, alle trasformazioni legislative) è stato realizzato quel curriculum che, a quasi 30 anni dall’istituzione in Italia del Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale, può rappresentare un volano di rilancio della Medicina Generale oltre che essere la base per capire come, dove ed in cosa formare i futuri Medici di Medicina Generale italiani.Un core curriculum inteso come documento unitario ed innovativo, non meramente clinico né inteso come elenco delle attività formative. Un documento modellato sulle esperienze internazionali e costruito sulle raccomandazioni WONCA, realizzato da Medici di Medicina Generale italiani provenienti dalle più svariate esperienze (tutor, corsisti, giovani convenzionati, sindacalisti, soci di società scientifiche, autori di libri e ricerche, … ).Un documento-progetto che già guarda alla sua realizzazione piena, mediante la programmazione di un processo di consenso che ne estenda qualità e trasparenza grazie al rigore del metodo ed alla partecipazione.Un documento libero, privo di proprietari ma ricco di autori, basato sulle evidenze disponibili e sul contesto italiano.Un documento con funzione di guida alla costruzione dei programmi formativi degli enti preposti alla formazione, al monitoraggio della formazione dei discenti, una traccia per il singolo medico che riflette sulla sua formazione.Il progetto nasce a Febbraio 2019 successivamente alla consultazione ministeriale del Movimento Giotto che accoglie quella sfida che già da tempo stava ipotizzando. In tre mesi di lavoro è stato studiato il panorama mondiale dei curriculum formativi dei Medici di Famiglia sia nei loro contenuti che nelle loro epistemologie e metodologie, è stata costruita la squadra di lavoro tra coordinatori e collaboratori, è stato realizzato il documento, è stato indicato come debba essere completato.A partire da domani il documento nella sua interezza sarà reso disponibile ed inviato alle istituzioni competenti. Sarà inoltre avviata la seconda fase del percorso ovvero il completamento degli elementi costituenti, le modalità di apprendimento e di verifica. Questa seconda fase sarà propedeutica alla terza fase, che si completerà nella primavera 2020 mediante una Consensus Conference stabilendo la versione definitiva e le modalità di successivo aggiornamento.Invitiamo tutti gli interessati a seguire le successive comunicazioni, per rimanere informati potete seguire i social media del Movimento Giotto.Informiamo tutti i lettori che il documento non è proprietà del Movimento Giotto né dei suoi autori ma sarà rilasciato in licenza Creative Commons. Un documento che, per essere di tutti, non è di nessuno.Perché questo documento-lavoro-progetto? Perché non era mai stato fatto e quindi per colmare un gap, perché crediamo in questa professione e vogliamo contribuire a darle il miglior futuro possibile.Ringraziando tutti i collaboratori vi invitiamo a leggere il documento ed a partecipare al restante lavoro da fare.ABSTRACT Core Curriculum 2019
Negli ultimi mesi il Movimento Giotto ha avuto due momenti di incontro-dibattito istituzionale. Ricorderete il Position Paper sulla Medicina di Famiglia pubblicato il 4 Dicembre 2018 e portato all’attenzione delle istituzioni competenti. Tra i punti del Paper, a firma di alcuni dei principali organi italiani ed europei della Medicina Generale, è importante riprendere il punto sulla formazione che riporta l’attenzione su un Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale in grado di “formare medici nel pieno possesso delle caratteristiche costitutive della disciplina (WONCA 2011)”
Il Movimento Giotto è stato pertanto convocato al Ministero della Salute l’11 febbraio per un confronto con il Dr. Roberto Pieralli, consulente del Ministro della Salute On. Giulia Grillo. La delegazione giottina era composta oltre che dal Presidente Dott. Alessandro Mereu, dal Dr. Matteo Ballesio e dal Dr. Nicola Pecora.
Diversi i temi affrontati, accomunati dal filo rosso di una volontà di riforma della formazione specifica in Medicina Generale. Al termine dell’incontro è stato richiesto il contributo del Movimento Giotto per la creazione di un Core Curriculum del Medico di Medicina Generale. Il direttivo dell’associazione ha pertanto deciso di creare una Task Force composta da un team leader e nove coordinatori e di procedere ad una call aperta per collaboratori che ha avuto un enorme successo avendo ottenuto in prima battuta più di sessanta adesioni. Un documento in grado di descrivere le competenze specifiche del MMG, i contenuti della formazione teorici e clinici rappresenta una grande sfida e da tempo un obiettivo del Movimento Giotto.
E’ del 5 aprile scorso invece la convocazione in Senato per discutere il problema del fabbisogno dei medici e dell’accesso alla professione a cui hanno partecipato, oltre al presidente anche la Dr.ssa Ilaria Rossiello e il Dr. Nicola Pecora.
Il contributo del Movimento Giotto grazie all’intervento del presidente Dr. Alessandro Mereu ha toccato diversi punti partendo dalla formazione universitaria per giungere alla programmazione del lavoro nel Sistema Sanitario Nazionale. Per quanto concerne la formazione universitaria il presidente ha sottolineato l’importanza dell’istituzione di un Settore Scientifico Disciplinare: la Medicina Generale, ha ribadito, possiede contenuti, metodologie e ambiti di ricerca propri e specifici, senza questo passaggio, gli studenti non avranno la possibilità di conoscere la Medicina Generale e la sceglieranno per caso, per ripiego e difficilmente per vocazione. Riguardo al problema dell’ingresso della Medicina Generale all’interno della cornice universitaria ha sottolineato come anche l’Università stessa possa trarre vantaggio dalla precoce esposizione dello studente con le specificità della Medicina Generale e con il case-mix che solo questa specialità possiede.
Un’altra fondamentale riflessione è sulle condizioni precarie del medico in formazione specifica e post-formazione in particolare negli aspetti di tutela del lavoro, della retribuzione e della possibilità di carriera. Un particolare riferimento inoltre sull’essere genitori nel SSN: la nostra è una generazione che sta costruendo famiglia ma è evidente come trovi ostacoli nell’attuale organizzazione del lavoro.
Infine, rispetto al macro-ambito strutturale-organizzativo sanitario, un quesito alla politica, domanda da cui necessariamente originano i discorsi di fabbisogno e programmazione: verso quale modello e quale futuro la politica vuole attribuire alle Cure Primarie e alla Medicina Generale? Una proposta, che suona come un invito alle istituzioni, è quella di pensare ad un Forum Nazionale sulle Cure Primarie dove creare questo futuro e, proprio ragionando in un’ottica di Cure Primarie e non più di singolo medico, risulta evidente come sia necessario programmare il fabbisogno di medici parallelamente a quello degli altri professionisti della salute.
In ultimo, più volte citato nella giornata, la necessità di un Core Curriculum del Medico di Medicina Generale. Il presidente ha sottolineato come il Movimento Giotto stia già lavorando su questo aspetto con contributi resi a titolo gratuito da tutti i collaboratori e che produrrà un Core Curriculum in accordo con la letteratura internazionale liberamente disponibile a tutti.
Fra pochi giorni sarà pubblica la prima bozza di questo grande impegno a cui hanno deciso di collaborare tantissimi colleghi da tutta Italia che ringraziamo già da ora per aver colto la sfida che nessuno aveva mai affrontato, a nostra memoria, in questi termini. Il lavoro non si concluderà ora ma proseguirà. Chiunque abbia voglia di studiare, confrontarsi con altri colleghi e lavorare alla definizione e scrittura del Core Curriculum è ancora in tempo per farlo.
In fondo tutto quello che c’è da fare è sedersi, studiare, riflettere insieme e provare a immaginare il percorso da seguire per diventare i Medici di Medicina Generale del futuro.
Nicola Pecora
Consiglio Direttivo del Movimento Giotto
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c) All translated material is submitted to the WONCA Europe Secretariat and the Secretariat of the involved network.
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Fonte: WONCA Europe, originale consultabile qui